“Dalla sicurezza alla valorizzazione”, Umbria: il ruolo del Nucleo Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale di Perugia

Nel tour d'Italia virtuale che la Fondazione Enzo Hruby sta compiendo assieme a securindex formazione per un punto sulla sicurezza nei luoghi dell'Arte in vista delle ripresa delle attività, hanno un ruolo centrale i Comandanti regionali dei Nuclei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale. Il primo incontro è con il Ten. Col. Guido Barbieri, Comandante del TPC di Perugia.

Prima di entrare nel merito della situazione attuale del patrimonio culturale in Umbria sul piano della sicurezza, ci può parlare del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC)?
L’Arma dei Carabinieri, impegnata dal 1969 nella lotta alle aggressioni criminali in danno delle bellezze artistiche, esprime attraverso il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale una componente operativa di specialità dedita alla prevenzione, all’analisi e al contrasto dei fenomeni delittuosi nel particolare settore che spazia dall’archeologia all’arte contemporanea, comprendendo anche le peculiarità naturali che costituiscono lo straordinario ed unico paesaggio italiano. L’Italia è un territorio ricco di importanti testimonianze storiche che, come è comprensibile, creano attrattiva e interesse non solo per i “buoni” estimatori dell’Arte ma, purtroppo, anche per coloro che agendo illecitamente considerano i beni d’arte come fonte di facile guadagno. Organizzazioni criminali strutturate, così come singoli “predatori d’arte”, aggrediscono sistematicamente il patrimonio culturale (pubblico e privato) a mero fine di lucro, incuranti dell’irreparabile danno arrecato non tanto in termini economici, quanto alla memoria e all’identità del luogo e della sua comunità, che vengono privati della propria storia identitaria.

Cosa ha cambiato la pandemia nei reati nei confronti del patrimonio artistico, in particolare nell’ambito territoriale del Nucleo TPC di Perugia?
La chiusura delle attività commerciali e dei luoghi della cultura, associate alle limitazioni di movimento e ai serrati controlli delle forze dell’ordine attuati durante i lockdown, hanno prodotto una contrazione dei furti anche per quanto riguarda i reati commessi in danno del patrimonio culturale; infatti, per quanto riguarda l’Umbria, si è passati da 29 reati registrati nel 2019 a 9 del 2020. Nonostante il confortante dato numerico, l’attività preventiva e di controllo svolta dal TPC umbro si è mantenuta costante, proprio per garantire la sicurezza in favore degli obiettivi culturalmente rilevanti dislocati sul territorio. Nel periodo di chiusura degli esercizi di settore in sede fissa, si sono intensificati gli accertamenti riguardanti le vendite online attraverso il monitoraggio del web, oggi molto sfruttato grazie soprattutto alla facilità con la quale è possibile vendere e fare acquisti senza doversi preoccupare delle norme che disciplinano il commercio dei beni d’arte...

Leggi l'intervista pubblicata in essecome online 3/2021

Guarda il video degli interventi del Ten. Col. Guido Barbieri nella tavola rotonda digitale del 19 aprile

 

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