CST, il partner affidabile per la gestione del ciclo del contante
intervista a Giustino Costantini, owner e CEO di CST
Ci può riassumere la storia dell’Azienda, le sue attività e l’organizzazione?
CST è un’azienda italiana fondata nel 1997, specializzata in servizi e tecnologie per il Cash Management bancario.
Fin dalla nostra nascita, negli anni ‘90, abbiamo saputo cogliere alcuni cambiamenti strutturali del settore relativi alla gestione del contante, come l’espansione delle tecnologie digitali e la trasformazione degli sportelli ATM in aree self-service intelligenti e gestibili da remoto. In oltre 25 anni di attività, ci siamo affermati come partner di fiducia per banche e istituti finanziari, offrendo servizi di gestione in full outsourcing e sviluppando giorno dopo giorno nuove soluzioni informatiche, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza e la sicurezza nelle operazioni. Oggi, con la gestione di oltre 800 ATM e movimentazioni superiori ai 16 miliardi di euro, riteniamo di essere uno dei player più specializzati e affidabili a livello europeo nella gestione del ciclo del contante.
Qual è la vostra proposta di cash management?
Ci definiamo “Cash Management partner” perché siamo più che semplici fornitori: con servizi in full outsourcing e soluzioni tecnologiche ad hoc, le banche che ci scelgono possono contare su esperienza, affidabilità e alta specializzazione.
Secondo le ultime rilevazioni ABI, l’ATM continua a essere il principale canale per il self-service banca- rio (95%). Possiamo affermare che oggi le funzioni standard di sportello siano già state in larghissima parte automatizzate: la filiale va assumendo una nuova configurazione e si sta trasformando in uno spazio in cui erogare quasi esclusivamente consulenza finanziaria.
Questo cambiamento è stato possibile grazie all’evoluzione tecnologica delle macchine, che, con la doppia funzionalità di versamento ed erogazione, sfruttano le potenzialità dell’automazione intelligente. Ciò che è rimasta invariata, però, è l’operatività del back office di Cassa Centrale. La gestione della filiera del contante implica procedure complesse: dalla contazione alla contabilità, fino ai processi previsionali, di verifica e coordinamento del Cash In Transit. Ed è qui che entra in gioco CST: un partner che supporta o sostituisce la banca nel Cash Management, alleggerendo il back office e riducendo inefficienze ed errori, che altrimenti possono trasformarsi in disservizi o costi extra.
Ritenete che il mercato italiano sia pronto per recepire questa innovazione?
L’Italia è da sempre un mercato con caratteristiche particolari. La diffusione della moneta elettronica non ha ancora determinato una significativa riduzione del contante in circolazione, come invece è avvenuto nei paesi anglosassoni a partire dagli anni ’90 (con la plastificazione delle valute, la moltiplicazione degli sportelli ATM e la virtualizzazione dei pagamenti). Invece di semplificare, la coesistenza dei due metodi di pagamento ha aumentato la complessità gestionale per le banche.
Una complessità che si riflette innanzitutto nei costi interni di gestione, ed è proprio in ottica di sostenibilità economica che le nostre innovazioni possono giocare un ruolo fondamentale.
La corretta strumentazione tecnologica, insieme al supporto di un partner specializzato, permettono di offrire un servizio puntuale di accesso al contante, mentre il personale interno può continuare a concentrarsi sul core business della banca: la consulenza finanziaria. Insomma, razionalizzando e ottimizzando i processi di Cash Management si possono concretamente ridurre gli sprechi.
Secondo un recente studio (condotto da Unimpresa su dati Banca d’Italia del 2023), gli italiani prelevano ogni giorno un miliardo di euro dagli sportelli Bancomat, un dato in crescita rispetto agli anni precedenti. Anche la Banca Centrale Europea, attraverso la “Cash Strategy 2030”, si è impegnata a garantire a lungo termine l’accettazione e la circolazione continua di banconote e monete in euro.
Non vediamo dunque ostacoli per il settore bancario nell’adottare processi innovativi, applicandoli a un ambito ormai tradizionale, ma ancora estremamente vitale, come il Cash Management.
Dal vostro punto di vista, in che modo si può migliorare la sicurezza e la sostenibilità del ciclo del contante?
Crediamo che la tecnologia e le decisioni data-driven siano la chiave per migliorare sia la sicurezza che la sostenibilità del ciclo del contante.
Il nostro software BCM (Branch Cash Management) si basa su sofisticati algoritmi di forecasting, che consentono un’ottimizzazione significativa delle sovvenzioni, sia in termini quantitativi che qualitativi.
Questo crea un circolo virtuoso: riduzione dei disservizi, maggiore soddisfazione dei clienti e, in parallelo, maggiore sicurezza, grazie a un numero ottimizzato di movimentazioni basato sul fabbisogno specifico di ciascun cash point.
Ciò si traduce in una minore necessità di conteggi manuali e in una riduzione dell’esposizione a rischi e pericoli. Abbiamo anche una soluzione tecnologica per le nuove macchine ATM SelfServ con ricircolo: il nostro software RCM (Recycling Cash Management) ottimizza la previsione del fabbisogno, la pianificazione operativa dei servizi logistici e il replenishment specifico per il Cash Recycling, oltre alla gestione contabile dei movimenti interni alla macchina.
L’efficientamento operativo contribuisce a rendere l’intero processo più sostenibile, riducendo gli spostamenti superflui e minimizzando l’impatto ambientale.
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