Cittadini dell'Ordine, una storia di sicurezza, fiducia e legalità

I recenti interventi della magistratura nel mercato dei servizi di facility (facchinaggio, pulizie, vigilanza, ecc.) riguardanti le modalità di gestione ed i livelli retributivi dei lavoratori impiegati negli appalti, hanno anche evidenziato le possibili corresponsabilità del committente, in particolare in merito al divieto di intermediazione della manodopera con i conseguenti rischi di pesanti sanzioni e danni all’immagine aziendale.
Un criterio essenziale per tutelare i committenti è la scelta del fornitore, che deve presentare requisiti verificabili di rispetto di ogni norma inerente ai servizi prestati, di solvibilità e di reputazione oltre, naturalmente, alle competenze tecniche ed all’organizzazione necessarie per garantire la qualità delle prestazioni richieste.
Un solido esempio di società affidabile è il Gruppo CDO - Cittadini dell’Ordine spa, presente sul mercato della sicurezza da oltre 150 anni operando sempre nel solco della legittimità, come spiega nell’intervista ad essecome Andrea Carnemolla, Consigliere Delegato di Cittadini dell’Ordine.

Prima di entrare nel merito, ci può riassumere la storia dei Cittadini dell’Ordine, il primo operatore europeo di vigilanza privata?
Partiamo da oggi: il Gruppo CDO – Cittadini dell’Ordine è una realtà moderna, presente in sei regioni e attiva in tutta Italia grazie alla solidità di un network di società di sicurezza attentamente selezionate.
Garantiamo servizi di eccellenza ottenuti grazie a stringenti procedure operative che permettono il mantenimento delle certificazioni di qualità dei processi aziendali, del personale e delle Centrali Operative; inoltre la società è la prima del settore ad avere investito all’estero e oggi può contare su una serie di società controllate in Europa che le permettono di avere un respiro internazionale. Il Gruppo CDO conta oggi in Italia 907 dipendenti, dei quali 689 guardie giurate e 218 operatori ausiliari alla sicurezza oltre a 25 tecnici specializzati nella progettazione e realizzazione di impianti di sicurezza.
Operiamo in Trentino Alto-Adige, Veneto, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia ed Emilia-Romagna.

Per quanto riguarda i servizi ausiliari alla sicurezza, come valutate questo segmento oggi al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica per i ben noti motivi dei livelli salariali?
Di sicuro è un segmento che deve trovare un assetto diverso da quello degli ultimi anni, contrassegnato da modalità di assegnazione al massimo ribasso tanto nel settore pubblico che in quello privato, che hanno provocato effetti negativi anche sui livelli salariali. Oltre tutto, a questo proposito vorrei ricordare che le retribuzioni non sono una variabile indipendente fissata solamente dai contratti collettivi ma sono legati anche alla legge di mercato della domanda e dell’offerta. Pertanto, in una fase di carenza della domanda di lavoro come quella attuale, per attrarre persone con i requisiti richiesti è necessario offrire retribuzioni e condizioni di lavoro quanto meno in linea con gli altri settori e questo comporta inevitabilmente costi finali diversi da quelli in vigore.
Purtroppo, a parte qualche eccezione, la generalità delle stazioni appaltanti ha finora ignorato i costi della compliance normativa e della qualità non solo per i servizi ausiliari ma, in molti casi, anche per quelli di sicurezza sussidiaria quali, ad esempio, la vigilanza armata nelle infrastrutture dei trasporti (aeroporti, stazioni ferroviarie, ecc.).
In questa situazione, il Gruppo CDO ha più volte rinunciato a partecipare a gare, mancando le condizioni per garantire le retribuzioni adeguate e la qualità dei servizi, anche per tutelare i committenti stessi.

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