Tutela dei lavoratori all’estero: dalla sentenza Bonatti un nuovo fronte per la security aziendale
Con la sentenza dello scorso gennaio i vertici dell'impresa di Parma sono stati condannati per “cooperazione colposa in delitto doloso” per la morte di due dipendenti italiani rapiti in Libia. Dopo l'intervento al convegno Security Worldwide del 22 marzo scorso l'avv. Marco Padovan di Milano spiega nell'intervista a essecome gli effetti della sentenza per le imprese italiane che operano all'estero.
Sul piano pratico, quali sono gli effetti di questa sentenza per le imprese italiane che operano all’estero in zone pericolose?
La prima conseguenza fondamentale è che dalla sentenza Bonatti in poi non ci si può più limitare a considerare la sicurezza del personale all’estero come un tema di responsabilità civile o al massimo amministrativa, ma la questione diventa di natura penale per tutti gli amministratori e i dirigenti apicali coinvolti, oltre a poter incardinare la responsabilità amministrativa della società ai sensi del decreto legislativo 231. E ciò almeno fino a quando la Cassazione non avrà affrontato il tema e risolto gli snodi interpretativi che ho cercato di descrivere Fino a prima della Bonatti le aziende gestivano i rischi tipici (sicurezza del lavoro sul sito produttivo) sulla base dei criteri generali dell’art. 2087 cod. civ., particolarità del lavoro, esperienza e tecnica, ma consideravano in larga maggioranza in modo meno organico i rischi atipici (quelli che derivano da fattori esterni, ma collegati con il fatto di prestare la propria attività in un contesto socio-politico diverso da quello domestico, quali il rischio terrorismo, rapimento, criminalità diffusa, disordini sociali, ecc.). Questi rischi sono ora diventati cruciali e richiedono un attento monitoraggio e specifiche competenze aziendali. Andare a lavorare all’estero, che per molte aziende è una necessità indotta dalla crisi del mercato italiano, non è però più un’avventura da affrontare con superficialità partendo alla conquista di mercati sconosciuti senza preparazione specifica, come in passato talvolta è accaduto, ma è un’attività aziendale che richiede programmazione attenta e seria sotto molti punti di vista: non ultimo, quello della sicurezza del proprio personale, che è la vera ricchezza delle nostre imprese...
Clicca qui sotto per leggere l'intervista di essecome