Etica e sicurezza dell'omnicanalità, quando il GDPR diventa un'opportunità

L'e-commerce e l'omnicanalità sono straordinari strumenti a disposizione delle aziende per aumentare le vendite (e diminuire i costi di gestione), che determinano tuttavia altrettanto straordinarie responsabilità in materia di eticità e di sicurezza in capo a chi le impiega ed a chi le sviluppa.

“Omnicanalità è la capacità di seguire il comportamento dei clienti, di saper gestire la comunicazione su diversi punti di contatto online e offline e di adottare strategie di marketing e CRM basate sul dato (data-driven)”. Questa definizione, ripresa da un sito di e-marketing, denuncia pienamente il problema etico di un modello di business che prevede, per propria natura, la manipolazione delle scelte dei consumatori sulla base di informazioni rilasciate consapevolmente da loro stessi.

Secondo Zygmunt Bauman, l’autore della nozione di "modernità liquida", questo comportamento all’apparenza inspiegabile delle persone deriverebbe dall’incoercibile pulsione a "essere consumatori" per potersi sentire parte di questa società.
L’imperativo consumo ergo sum avrebbe liquefatto i principi alle fondamenta delle relazioni umane delle generazioni precedenti, creando al loro posto cluster di appartenenza e di esclusione definiti in base alla capacità di spesa e alla propensione all’acquisto.
Le persone sono quindi portate a desiderare di venire sorvegliate in una sorta di Panopticon digitale del XXI secolo (vedi immagine) non per la propria sicurezza, ma per essere certe di appartenere ad uno dei cluster di consumatori in cui è divisa la "società liquida". (Zygmunt Bauman - Sesto potere: la sorveglianza nella modernità liquida – ed. Laterza).

Prendendo atto di questa situazione, Antonello Soro, presidente del Garante italiano della privacy, sostiene l’esigenza che si sviluppi una vera e propria ‘etica dell’algoritmo’, a tutela non solo della dignità delle persone ma anche della credibilità delle tecnologie stesse: “la tecnica dev’essere progresso, in primo luogo umano e sociale, non cieco positivismo, pena la negazione delle essenziali conquiste di civiltà raggiunte nel corso della storia. In questo senso è necessaria un’etica dell’algoritmo, da strutturarsi nel rispetto dei principi in particolare di dignità e non discriminazione fondativi dello stato di diritto” (leggi).

E a proposito della sicurezza dei dati, Soro ha precisato: “la normativa di protezione dati rappresenta un fondamentale presidio di garanzia tanto in termini di diritti esercitabili dall’utente quanto in termini di complessiva responsabilizzazione dei titolari, a vario titolo coinvolti, nella sempre più articolata filiera in cui si snodano questi trattamenti”.
Da qui l’importanza del GDPR 679/16, che stabilisce alcune "garanzie essenziali" che costituiscono un momento di consapevolezza e di opportunità per tutti, in particolare per coloro che utilizzano in modo legittimo i dati personali di terzi ai fini del proprio business e per coloro che forniscono le tecnologie per utilizzare e tutelare quei dati.

(a cura di Raffaello Juvara - in caso di riproduzione, citare la fonte)

 

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