Il futuro del contante, la visione dei protagonisti: Banca Intesa Sanpaolo

Intesa Sanpaolo intende accrescere la sostenibilità dell’intera filiera del contante dialogando con Banca d’Italia, ABI e le società di trasporto e contazione valori.. Di particolare rilevanza il progetto “Sala Conta Multibanca”, partito nel 2016. Ne parla Fabio Feliziani, Head of Gestione Integrata dei Valori nell’ambito della direzione Business Service Center del Gruppo Intesa Sanpaolo.

Intesa Sanpaolo è la banca che movimenta la maggiore quantità di contante in Italia. Dal vostro punto di osservazione, quali sono le previsioni per il prossimo futuro circa la quantità circolante?
I volumi di contante, sensibilmente ridotti nel periodo pandemico, hanno ripreso a crescere già nel corso del 2021 per tornare ad attestarsi su livelli analoghi a quello pre COVID nell’ultimo trimestre 2022, nonostante la spinta all’utilizzo di strumenti alternativi al cash stimolata dalla pandemia stessa. Questo dato fa comprendere quanto il contante sia resistente e ci induce a pensare che la diminuzione del suo utilizzo avverrà gradualmente, probabilmente in tempi non brevi.
Certamente ci sono fattori che concorreranno a favorire questa diminuzione, in primis l’attitudine delle nuove generazioni all’utilizzo sempre più esteso della tecnologia con riflessi anche sulle abitudini di pagamento. Sotto questo punto di vista, l’introduzione dell’Euro Digitale probabilmente costituirà una cesura. D’altro canto, esistono anche fattori che favoriscono l’utilizzo del cash legati, ad esempio, alla percezione di privacy da parte dell’utilizzatore oppure alla difficoltà (talora alla diffidenza), vissuta da parte di alcune fasce della popolazione, nell’utilizzare la tecnologia per i pagamenti. Naturalmente tutti i fenomeni appena descritti si riferiscono all’utilizzo transazionale del cash. Non va dimenticato però che nell’Area Euro il contante impiegato per le transazioni di compravendita rappresenta circa il 20% del circolante, mentre una larga parte costituisce riserva di valore o giacenza estera.

In termini di abitudini degli utenti, qual è la situazione attuale e come prevedete evolverà?
Dalle risultanze dei recenti studi della BCE sull’utilizzo del contante, possiamo osservare che in Italia il numero di transazioni in contanti presso i punti vendita si è ridotto di circa il 10% (2022 vs 2019) mentre resta sostanzialmente stabile l’utilizzo del cash nelle operazioni tra privati. L’importo medio delle transazioni regolate in contanti presso i punti vendita si è abbassato. Si è ancora maggiormente orientati a pagare cash i piccoli importi, anche se le abitudini di pagamento variano in base ad alcuni fattori quali, ad esempio, l’età, la tipologia di esercizio commerciale o il contesto geografico.
In ogni caso, lo studio del 2022 ha messo in evidenza che oltre il 50% degli italiani reputa abbastanza importante (33%) o molto importante (19%) avere ancora il contante come opzione di pagamento nei prossimi anni a conferma che le banconote continueranno ad accompagnarci anche nel prossimo futuro...

Guarda il video dell'intervento di Fabio Feliziani a "Il futuro del contante", a Bologna il 14 settembre 2023

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