ANIE, un 2012 di sofferenza
Milano – Ammonta a 8 miliardi di euro la diminuzione del fatturato aggregato che l’industria elettrotecnica ed elettronica italiana ha subito nel 2012 (-12,1%), provocando la perdita di 25.000 posti di lavoro (-5,6%). Il presidente Gemme ha riepilogato senza mezzi termini al vice presidente della Commissione Europea Antonio Tajani e al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi i motivi di un disastro annunciato, ricevendo dal presidente di Confindustria Giorgio Squinzi un energico supporto nella richiesta di interventi all’Europa e al governo italiano per aiutare il sistema manifatturiero alleggerendo la pressione fiscale, sbloccando i crediti delle imprese verso la PA, agevolando l’ingresso dei giovani nel lavoro.
A tale proposito, Gemme ha comunicato che le imprese del settore assumeranno nel corso del 2013 2000 neolaureati in Italia, di cui 1500 ingegneri.
Cinque i punti della road map per programmare la ripresa indicati dal presidente di ANIE:
1. Ritornare alla manifattura, supportando gli investimenti in ricerca e sviluppo;
2. Passare dalla Strategia Energetica Nazionale (SEN) al Piano Energetico Nazionale (PEN) con un programma di messa in sicurezza e riqualifica energetica degli edifici pubblici e privati, comprendente un piano di revamping degli impianti industriali; favorire il passaggio dalla generazione centralizzata a quella distribuita, agendo sulla rete con un approccio “smart”;
3. Definire un piano dei trasporti realistico, integrato e sostenibile, attraverso il potenziamento della manutenzione ordinaria e straordinaria sulla rete e sulla flotta rotabile;
4. Fare filiera per presentarsi sui mercati stranieri come “Sistema Paese Italia”
5. Investire sulla formazione professionale dei giovani, favorendo la staffetta generazionale e il trasferimento della “conoscenza tacita”.
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