Rapine in banca diminuite del 90% in dieci anni, un modello di successo
Agli Stati Generali per la Sicurezza, evento organizzato il 21 novembre da OSSIF (l'Osservatorio sulla Sicurezza Fisica di ABI), è stato presentato il Rapporto Intersettoriale sulla Criminalità Predatoria 2018. Continua il calo delle rapine in banca, scese del 31,7% nel 2017 rispetto all'anno precedente e di un altro 28% nei primi 9 mesi del 2018. Siglato il Protocollo ABI/Prefettura di Roma.
Marco Iaconis, coordinatore di OSSIF, ha spiegato nell'intervista a essecome l'importanza determinante della collaborazione con le Forze dell'Ordine, un esempio concreto di sicurezza partecipata.
Quali sono i dati a consuntivo del 2017 e dei primi nove mesi del 2018 dei reati predatori che hanno interessato il sistema bancario?
Il 2017 è stato un anno estremamente positivo sia per quanto riguarda le rapine, il cui trend in calo è ormai una costante negli ultimi anni, sia con riferimento agli attacchi agli ATM che hanno fatto registrare una positiva inversione di tendenza. Le rapine totali allo sportello (consumate + tentate) sono state 373, pari ad un calo del 31,7% rispetto alle 546 del 2016. Il decremento sfiora addirittura il 90% se compariamo il dato con quello del 2007 in cui le rapine in banca erano state 3.364. Il forte decremento delle rapine non si è caratterizzato solo in termini assoluti ma anche in termini relativi. Il cosiddetto indice di rischio, ossia il numero di rapine ogni 100 sportelli bancari, è passato da 10,3 nel 2007 a 1,9 nel 2016 per scendere fino a 1,4 nel 2017. Gli attacchi agli ATM sono stati invece 608, pari ad un calo del 23,8% rispetto al 2016 in cui era stato raggiunto un picco di 798 episodi. Anche in termini relativi è stato registrato un positivo calo dell’indice di rischio che è passato da 1,8 attacchi ogni 100 ATM nel 2016 a 1,4 nel 2017.
Anche per il 2018 i dati OSSIF dei primi 9 mesi confermano la riduzione di entrambi i reati: per le rapine si registra un calo di un ulteriore 28% (da 282 a 202), mentre gli attacchi agli ATM si sono ridotti del 17% (da 433 a 360).
In base alle vostre analisi, a quali fattori sono attribuibili risultati così positivi?
Tra le attività di prevenzione e contrasto alla criminalità, la collaborazione con le Forze dell’Ordine assume ruolo di primaria importanza. Tale sinergia trova applicazione sia a livello centrale tramite la stipula di un Protocollo d’Intesa tra ABI e Ministero dell’Interno, sia a livello provinciale, con riferimento ai reati predatori, tramite la sottoscrizione di Protocolli per la prevenzione della criminalità tra ABI, banche e prefetture che prevedono, tra l’altro, lo scambio costante di informazioni tra Banche e Forze dell’Ordine, l’adozione di misure minime di sicurezza in ogni dipendenza e per ciascun ATM, l’analisi dei fatti criminosi per la definizione di piani di intervento da parte delle Forze dell’Ordine.
Parlando di sicurezza partecipata, l'esempio del protocollo Prefetture/ABI per la sicurezza sul territorio può essere, secondo lei, esteso ad altri settori con problematiche assimilabili?
Il Protocollo ABI/Prefetture rappresenta sicuramente un modello di successo e un esempio concreto di sicurezza partecipata. Lo testimoniamo sia l’applicazione del Protocollo, ad oggi operativo praticamente su tutto il territorio nazionale, sia la natura del Protocollo stesso che ogni anno adegua i propri contenuti sulla base delle evoluzioni della criminalità. Il Protocollo stipulato con la Prefettura di Roma in occasione degli “Stati Generali della Sicurezza” prevede non solo l’adozione di misure minime a protezione delle filiali e degli ATM ma anche l’impegno a censire tutte gli apparati di videosorveglianza e a monitorare gli attacchi realizzati con le nuove tecniche di cyber physical security che integrano le tecniche di violazione di tipo fisico con quelle di tipo informatico e di ingegneria sociale.
Per quanto riguarda gli altri settori già sono operativi accordi di collaborazione. Poste Italiane prevede l’ampliamento del progetto “Sicurezza partecipata” tramite una maggiore diffusione dei Protocolli con le Forze dell’ordine. La Federazione Italiana Tabaccai ha rinnovato nel 2017 con il Ministero dell’Interno il “Protocollo Quadro Nazionale per la prevenzione della criminalità nelle tabaccherie”. Tra Federfarma e il Ministero dell’Interno è in essere il “Protocollo d’intesa sul video allarme antirapina”. Federdistribuzione ha siglato con il Ministero dell’Interno, il 15 giugno 2017, un nuovo Protocollo di legalità per la prevenzione delle attività criminose negli esercizi della Distribuzione Moderna Organizzata.
Fra le attività realizzate da Confcommercio si segnalano infine il “Protocollo quadro per la legalità e la sicurezza” delle imprese e il Protocollo "video allarme antirapina" entrambi siglati con il Ministero dell'Interno. Sono infine numerose le collaborazioni con le Forze dell’ordine sia da parte di Unione Petrolifera che da parte di Assovalori per la protezione della rete carburanti e delle attività di trasporto valori.
(Nella foto Marco Iaconis scambia la firma del Protocollo d'Intesa con la dottoressa Raffaella Moscarella, Dirigente Area Ordine e Sicurezza Pubblica della Prefettura di Roma)