La Fondazione Enzo Hruby per il Medagliere del Museo Archeologico Nazionale di Parma
L’11 maggio scorso ha aperto al pubblico il Medagliere del Museo Archeologico Nazionale di Parma, all’interno del Complesso Monumentale della Pilotta, ed è stato subito protagonista di una giornata di studi e di un’importante mostra, in corso fino al prossimo 15 luglio. La Fondazione Hruby ha contribuito al progetto sostenendo attraverso le più avanzate tecnologie di sicurezza la protezione del Medagliere, che custodisce una delle più importanti collezioni numismatiche del nord Italia.
Le origini del Medagliere del Complesso Monumentale della Pilotta si legano agli scavi di Veleia, antica città romana dell’Appennino piacentino, che portarono alla luce un sito archeologico di grande interesse. Le monete qui rinvenute costituirono il primo nucleo della collezione numismatica del Museo, che si è poi arricchita a partire dalla seconda metà del XVIII secolo grazie a nuovi rinvenimenti archeologici e all’acquisizione di importanti collezioni numismatiche. Tali raccolte erano estremamente significative per la presenza di monete delle zecche di Parma e Piacenza e di monete di ambito magno-greco di elevato pregio e rarità. A queste si affiancarono presto le emissioni delle zecche italiane, dal Medioevo al XIX secolo, le collezioni di medaglie, nonché la raccolta di conî e punzoni Farnesiani, Borbonici e del periodo di Maria Luigia. Nel giro di circa due secoli, il Medagliere di Parma è divenuto una fra le collezioni più importanti per completezza e qualità dei pezzi, e tuttora il suo patrimonio è in costante crescita grazie alle continue scoperte archeologiche sul territorio.
In occasione della ristrutturazione ed apertura al pubblico del Medagliere, la Fondazione Hruby è intervenuta per sostenerne la protezione attraverso un avanzato sistema antintrusione, di videosorveglianza e controllo accessi realizzato dalla società Umbra Control di Perugia, azienda Amica della Fondazione. Dispositivi antintrusione di ultima generazione connessi ad una potente centrale gestita da tastiera touchscreen hanno permesso di offrire un’adeguata protezione perimetrale e volumetrica. Inoltre, per offrire una protezione costante alle opere di maggior pregio presenti, attiva anche durante l’apertura al pubblico, sono stati installati diversi rivelatori accelerometrici. Questi dispositivi, di dimensioni estremamente ridotte, attivano un allarme che scatta a ogni rimozione o spostamento dell’oggetto e sono particolarmente adatti per la protezione in ambito museale perché si adattano perfettamente a tutte le opere da proteggere - siano esse sculture, dipinti, ceramiche, vetri o reperti archeologici - e possono essere utilizzati attraverso una semplice e veloce installazione che non richiede alcuna predisposizione fissa, lasciando la possibilità di modificare nel tempo la collocazione degli oggetti. I sistemi antintrusione e di controllo accessi sono stati integrati con un avanzato sistema di videosorveglianza che permette di controllare i flussi dei visitatori ed è in grado di offrire, in caso di necessità, un valido supporto alle Forze dell’Ordine. Per non compromettere l’estetica degli ambienti sono state scelte telecamere di ridotte dimensioni, di tipo minidome da 2 Megapixel e connesse in rete. Tutte le immagini riprese sono registrate in modalità digitale ad alta definizione.
“E’ per noi motivo di soddisfazione – dichiara Carlo Hruby, Vice Presidente della Fondazione Enzo Hruby - aver potuto offrire il nostro contributo nell’ambito di una realtà così importante come il Medagliere del Complesso Monumentale della Pilotta e aver riscontrato una profonda attenzione e sensibilità da parte delle istituzioni coinvolte verso il tema della sicurezza e della protezione del proprio patrimonio. Il progetto da noi sostenuto è stato realizzato con l’impiego delle più avanzate tecnologie oggi disponibili, tra cui dispositivi di protezione puntuale che permettono di offrire alle opere una protezione costante e sempre attiva. Alla luce dei furti che ogni giorno colpiscono il nostro patrimonio culturale e che recentemente hanno fatto emergere gravi lacune della sicurezza in ambito museale, il nostro augurio è che questo progetto possa servire come modello per altre realtà analoghe presenti in Italia e a sensibilizzare altre istituzioni museali verso le importanti potenzialità offerte dalle più moderne tecnologie”.
Fondazione Enzo Hruby
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