+ 1,31% il mercato della sicurezza fisica nel 2012

Milano – Secondo i dati anticipati sul sito di ANIE Sicurezza il comparto della sicurezza fisica, suddiviso nei tre segmenti ANTI INCENDIO – ANTI INTRUSIONE – BUILDING AUTOMATION, è cresciuto nel 2012 di un seppur modesto 1,31%, malgrado la crisi sempre più grave che sta riducendo il PIL e i consumi delle famiglie.
 
Al risultato comunque positivo hanno contribuito tutti i tre segmenti (anti incendio + 0,79%, anti intrusione + 1,68%, building automation + 0,87%), con l’unico segno negativo (- 7,65%) in capo al sotto-segmento “anti intrusione e sistemi di monitoraggio centralizzati”. Un calo molto più contenuto di quello subito nel 2010 (-27,19%) e comunque compensato dal progresso degli altri due sottosegmenti che compongono l’anti intrusione: + 0,54% per il controllo accessi e, soprattutto, + 5,24% per la tvcc, cresciuta quasi del 25% nell’ultimo triennio.

In attesa che ANIE Sicurezza pubblichi i dati completi assieme ai valori assoluti per poter tracciare un bilancio definitivo, si possono esprimere alcune considerazioni preliminari:
 
a. I segmenti no-security ( anti incendio e BA) hanno dimostrato una sostanziale stabilità, crescendo rispettivamente del 2,38% e del 4,19% nel triennio 2010/2012;
b. A fronte della crescita della tvcc, i sistemi anti intrusione tradizionali (rilevatori, centrali, sirene e centralizzazione) hanno perso circa un 1/3 dei volumi espressi nel 2009: una crisi che colpisce soprattutto i produttori italiani, mentre la tvcc è quasi completamente di appannaggio dei produttori stranieri;
c. La videosorveglianza ha conquistato la supremazia del segmento anti intrusione ancora con la tecnologia analogica a tirare la volata davanti a quella IP: quando sarà compiuto il sorpasso, forse già nel 2013, è prevedibile un’ulteriore accelerazione nella crescita del sottosegmento definito ancora “tvcc” e, quindi, dell’intero comparto della sicurezza fisica.
 
Il calo perdurante dell’anti intrusione tradizionale, in controtendenza rispetto ai principali mercati stranieri, è in gran parte dovuto al pesante ridimensionamento di settori che negli anni passati avevano trainato la domanda – in particolare il sistema bancario e la PA – mentre non è ancora partito il segmento residenziale, un bacino di utenza potenziale stimato in 10 miliardi di euro nei prossimi anni.
 
A cura di Raffaello Juvara – riproduzione riservata
 

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