Denaro contante, aumentano il valore e il numero dei pezzi in circolazione
AON Benfield ha organizzato il 20 ottobre a Milano la quarta edizione di Market Inside, l’appuntamento annuale per affrontare ed esaminare problematiche ed aspettative del mondo assicurativo, facendo il punto della situazione sulla gestione del contante e la transizione verso la moneta elettronica, con la partecipazione di Banca d’Italia, Ministero dell’Interno, rappresentanti di Poste, banche, grande distribuzione e operatori del trasporto valori e della moneta elettronica.
Di particolare rilievo l’intervento di Enrica Teresa Vignoli, Capo del Servizio Cassa Generale della Banca d’Italia, che ha rappresentato la situazione del circolante in Europa e in Italia, evidenziando innanzitutto come la massa del contante nell’Eurozona sia in crescita come valore e numero di pezzi in circolazione, aumentati dal 2013 al 2015 rispettivamente del 13,28% e del 14,48%. In Italia si è registrata una “circolazione negativa” (quando le banconote ritirate superano quelle emesse) del taglio 200 e, in particolare, di quello da 500 euro, che non verrà più emesso a partire all’incirca dalla fine del 2018, pur conservando piena validità anche successivamente. In sensibile aumento appare la circolazione dei tagli da 20 e 50 euro, nettamente preferiti dagli utilizzatori italiani.
I primi risultati di una recente survey mettono in evidenza che i pagamenti cash nei punti di vendita in Italia e nell’Eurozona non si sarebbero discostati in modo significativo come numero di operazioni ma, come valore, la media italiana avrebbe confermato il ritardo degli utilizzatori italiani nel passaggio a strumenti di pagamento alternativi, dovuto anche alla consolidata preferenza per la moneta contante.
La diffusione di sistemi di pagamento alternativi in tutta Europa, con l’ingresso di nuovi soggetti in competizione tra loro, crea elementi di complessità che sono all’attenzione delle Autorità di controllo, per le quali sarebbe auspicabile un approccio pan-europeo.
Un altro insieme di dati rilevanti presentati dalla dottoressa Vignoli riguarda il ricircolo del contante. Mentre in Germania, Austria e Francia circa l’80% del contante è trattato e rimesso in circolazione dalle Banche Centrali e il 20% presso gli intermediari (banche commerciali e società di servizi), in Italia le percentuali sono inverse, con l’80% del contante trattato per il ricircolo dalle banche e soprattutto dagli operatori del trasporto valori. Tale situazione richiede una più estesa attività di controllo da parte della Banca d’Italia sia sulla qualità del circolante sia sul comportamento degli operatori che, tuttavia, risulta in miglioramento. L’area fortemente critica nei risultati degli accertamenti effettuati dai team ispettivii della Banca d’Italia infatti si è ridotta dal 30% del periodo 2012- 2014 al 19% del periodo 2015-2016. Al progressivo adeguamento alle regole da parte delle società di servizi si è accompagnato un processo di accorpamento nel settore che ne sta riducendo il numero.
Una riduzione che Vincenzo Acunzo, coordinatore dell’Unità Organizzativa Vigilanza Privata del Ministero dell’Interno, ha attribuito, nell’intervento successivo, all’entrata in vigore del DM 269 che ha imposto requisiti minimi organizzativi agli istituti di vigilanza, con il controllo affidato a enti di certificazione accreditati dal Ministero stesso. Il nuovo assetto normativo è stato determinato dalla necessità di qualificare diversamente gli operatori privati ai quali lo Stato affida un servizio di pubblica utilità come il trasporto dei valori, un tempo svolto da corpi specializzati della Polizia di Stato.
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