Le Eccellenze per la Sicurezza, il programma definitivo del seminario del 13 ottobre
"Ora più che mai, le Città sono bersaglio e luogo elettivo per ogni forma di delitto ma, allo stesso tempo, sono il campo più attendibile di ricerca e di prova delle soluzioni per prevenire le violenze e mitigarne gli effetti contro le infrastrutture e, soprattutto, le persone e i loro beni."
Questa considerazione ha ispirato il programma scientifico della seconda edizione del seminario, che si propone, in via principale, di sviluppare il dialogo tra utenti e fornitori per aumentare l'efficacia e l'efficienza delle soluzioni dedicate a prevenire e contrastare le minacce che possono interessare le persone, i loro beni e l'ambiente in cui vivono.
Un obiettivo estremamente concreto, che il seminario si propone di raggiungere seguendo una traccia logica che unirà gl interventi della prima e della seconda parte, per dare risposte utili e applicabili principalmente, ma non solo, ai decisori in materia di sicurezza.
Per questo, nella prima parte si cercheranno le risposte a una sequenza di domande concatenate:
1. Esistono modelli o standard sulla scena internazionale ai quali riferirsi in modo univoco quando si parla di "Smart City" e di "Safe City"?
2. In caso affermativo, questi standard sono applicabili alla realtà delle città italiane ovvero in che modo si possono adattare ai diversi contesti del nostro paese?
3. In che modo l'industria della sicurezza può contribuire allo sviluppo di modelli sostenibili per le città italiane?
4. Quali esempi di sistema e quali casi concreti si possono presentare agli utenti, Amministratori delle Città e Responsabili della sicurezza dei cittadini?
Nella seconda parte, lo stesso tema del dialogo tra utenti e fornitori per il miglioramento dei risultati finali e l'ottimizzazione delle risorse impiegate verrà declinato a uno dei contesti più nevralgici e esposti a rischi della Città moderna: il mondo della distribuzione.
Solo i centri commerciali ricevono ogni anno due miliardi di clienti, movimentano il 25% del PIL nazionale e concentrano le maggiori quantità di denaro e di merci a rischio di reati predatori. Sono soggetti privati sia i proprietari degli edifici che gli "inquilini", vale a dire i negozi dei grandi retailer internazionali e delle catene della GDO ma quanto impatta sulla società la loro sicurezza complessiva, sia in termini di safety che di security?
Anche in questo caso si vengono a delineare domande concatenate:
1. In che modo si possono unire le diversi voci del sistema per migliorare l'interazione con le istituzioni deputate alla sicurezza pubblica?
2. Esistono standard di riferimento per misurare ed eventualmente adeguare la sicurezza dei centri commerciali, utilizzabili da entrambe le controparti per elevare i contenuti della loro relazione?
3. Quali sono le esigenze di questi grandi utilizzatori e in che modo l'industria della sicurezza si propone per mettere a loro disposizione know how e capacità esecutiva?
Uno dei pochi casi di successo che può vantare il sistema bancario italiano è il modo con cui ha affrontato, a partire dagli "anni di piombo", il tema della sicurezza coinvolgendo i fornitori in un dialogo serrato per individuare e sviluppare le soluzioni più adeguate, con i risultati che sono davanti a tutti. Le rapine sono diminuite del 70% e il totale dei danni subiti per furti e rapine è inferiore al 10% di quanto viene investito ogni anno in sicurezza. Una best practice eccellente, che gli Amministratori delle Città e gli operatori della distribuzione possono e devono fare propria, con i fornitori eccellenti di tecnologie e servizi pronti a dare il proprio contributo.
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