Le cose che cambiano dopo gli attentati del 13 novembre
Una moltiplicazione di barriere reali e informatiche che dovrebbero individuare e intercettare i terroristi prima che ci riempiano di piombo o ci facciano saltare per aria ma che, di certo, intercettano, analizzano e registrano i movimenti e i dati della “gente normale”. Naturalmente, se tutto questo viene percepito dalla gente come il minore dei mali e se perfino il Garante della Privacy riconosce l’eccezionalità del momento (intervista di Antonello Soro al Messaggero il 18 novembre scorso), i terroristi hanno segnato un altro goal…
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