Sicurezza sussidiaria, è necessario uniformare gli esami per le GPG

La vigilanza privata ha un ruolo fondamentale nello scenario della sicurezza e i recenti cambiamenti, compresa l’ultima rinegoziazione del CCNL, comportano una riflessione prospettica sulle figure professionali, la loro formazione e gli strumenti per la certificazione, con una particolare attenzione per le guardie giurate adibite ai servizi di sicurezza sussidiaria definiti dal DM 154/2009.
San Giorgio Formazione, che opera in questo settore in modo capillare a livello nazionale apportando innovazioni continue nelle diverse fasi del percorso di formazione e certificazione, rappresenta un punto di riferimento per analizzare la situazione e individuare le possibili aree di miglioramento.
Abbiamo chiesto a Michele Bardi, membro del Direttivo della San Giorgio, che nella sicurezza ha un’esperienza profonda e specialistica, di aiutarci a riassumere la situazione.

Ci può descrivere lo scenario nel quale si muovono i soggetti coinvolti nella sicurezza sussidiaria?
Il nostro mondo vive un’evoluzione strutturale e rapida. I termini “integrata” e “partecipata” si sono ormai uniti alla parola “sussidiaria” evidenziando l’esigenza di chiare perimetrazioni di ruoli e di funzioni nei nuovi paradigmi di cultura sociale, organizzativa e legislativa.
Le richieste dei committenti, l’innovazione tecnologica pervasiva, le aumentate e complesse minacce hanno creato un contesto completamente trasformato e dinamico, con una conseguente domanda di servizi di vigilanza privata e di figure professionali qualificate, con forte attitudine all’aggiornamento.

Sicurezza sussidiaria ex DM 154/2009: quali sono i servizi più diffusi per i quali c’è più richiesta di operatori qualificati?
Logistica e trasporti sono fondamentali per il funzionamento dell’economia globale, la sicurezza delle persone e delle merci durante il trasporto e la distribuzione è un elemento cardine. Per questo, i gestori dei servizi portuali, con scali merci e passeggeri nei porti commerciali di tutta la penisola, richiedono attività di vigilanza svolta in un’area portuale allo scopo di presidiare i varchi di accesso al porto o di coadiuvare le forze dell’ordine nel controllo dei passeggeri, dei membri degli equipaggi, delle merci.
Analoghi servizi di vigilanza interessano anche il trasporto pubblico a livello locale e nazionale in ambito ferroviario su treni, tram, autobus, metropolitane, nelle rispettive stazioni o depositi. Parliamo soprattutto di città metropolitane e grandi centri urbani e, in modo residuale, di stazioni di media grandezza.
Agli operatori è richiesto di svolgere l’attività negli spazi vigilati con compiti che, pur essendo ben definiti anche dalle norme, spaziano e possono prevedere la verifica dei documenti e dei titoli di viaggio fino alle attività di verifica radiogena sui bagagli o vigilanza preventiva su atti vandalici o ancora deterrenza dei viaggi abusivi. Sono contesti in cui le soft skills, come le capacità di lavoro in squadra e di interazione con persone italiane e straniere, sono il necessario complemento alle competenze tecniche...

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