Il 50,3% degli italiani insicuri per fattori di criminalita’

Milano - In aumento l’insicurezza per fattori legati alla criminalità che, nel 2012, ha coinvolto il 50,3% degli italiani, contro il 43,4% nel 2007. E’ una delle conclusioni alle quali è pervenuto il rapporto 2012 dell’Osservatorio Europeo della Sicurezza, realizzato da Demos & PI e l’Osservatorio di Pavia per conto della Fondazione Unipolis del gruppo Unipol. “Le insicurezza senza confini degli italiani” è il titolo della ricerca di quest’anno, presentata l’ 11 Gennaio 2013 presso il Circolo della Stampa di Milano da Ilvo Diamanti, giornalista di Repubblica, Antonio Nizzoli, direttore Osservatorio Pavia e Fabio Bordignon, responsabile ricerca Demo&Pi.

In particolare, il timore dei furti in casa è passato dal 23,4% al 33,2%, mentre risultano sostanzialmente stabili i timori di furto del mezzo di trasporto, sia esso automobile, scooter o bicicletta (23,7%); scippo e borseggio (22,7%); aggressioni e rapine (21,8%); truffe per mezzo di bancomat e carte di credito (22,2%). Il timore nei confronti degli atti della criminalità organizzata interessa invece il 51,9% della popolazione.

 

Come ha spiegato Ilvo Diamanti, la situazione complessiva dei timori degli italiani è aggravata dalla crisi economica degli ultimi anni: oltre alle paure per fatti di criminalità, l’insicurezza per fatti economici tocca infatti il 78,8% e quella globale l’82,3.

 

L’Osservatorio di Pavia, che dal 1994 tiene sotto controllo la comunicazione veicolata da stampa, tv e internet, ha analizzato i comportamenti dei media televisivi sull’argomento, rilevando un sensibile calo delle notizie “ansiogene” per fatti criminosi nelle 7 reti nazionali, passate dal 41% del 2011 al 19% del 2012. L’incrocio di questo dato con l’aumento riscontrato dei timori, induce a ritenere ancora più preoccupante il problema della insicurezza percepita dagli italiani.

A cura della Redazione

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