Trasportatori di valori europei, le banconote non diffondono il coronavirus

Presa di posizione di ESTA, l'associazione europea delle aziende di trasporto valori, verso le autorità europee sui rischi di contagio da coronavirus connessi all'uso del contante, definiti "non più significativi del contatto con corrimano, carte di credito e delle tastiere di bancomat e di POS".

Con comunicazioni inviate alla Commissione Europea (vedi allegato) ed all'Autorità Bancaria Europea (EBA), Thierry Lebeaux, Segretario Generale di ESTA, ha denunciato le conseguenze che potrebbero derivare alla regolare circolazione del denaro per il rifiuto di accettare pagamenti in contanti da parte di numerosi retailer in tutta Europa. Il rifiuto sarebbe causato da articoli di stampa definiti "del tutto privi di fondamento" che hanno diffuso la paura che il coronavirus potrebbe diffondersi anche attraverso il contatto con banconote, monete e assegni.

Lebeaux cita le dichiarazioni di banche centrali come la Bundesbank, la Banque Centrale du Luxembourg, la New Zealand Reserve e di epidemiologi come il Robert Koch Institut in Germania che affermano che “il rischio di trasmissione del virus attraverso le banconote non è particolarmente significativo”.

"I trasportatori di valori devono continuare ad operare regolarmente" - sottolinea inoltre Lebeaux - "per assicurare la disponibilità di contante alla popolazione. Vengono segnalati casi di aumento della domanda di contante dovuti al fatto che le persone ritornano ad usarlo quando sono preoccupate per il futuro. Inoltre, in questo momento gli anziani confinati in casa e le persone messe in quarantena precauzionale si devono affidare ad altri per la spesa quotidiana e non hanno altre risorse oltre al denaro contante per pagare parenti e amici che li aiutano per il cibo e i bisogni primari."

Antonio Staino, Presidente di Assovalori, l'associazione italiana dei trasportatori di valori, commenta sul punto: "La presa di posizione di ESTA è nata dall'esigenza di controbattere le dichiarazioni di istituzioni finanziare e governative di alcuni paesi del Nord Europa, in particolare Svezia e Olanda, che miravano a ridurre l'utilizzo del contante adducendo anche una presunta virulenza delle banconote in aggiunta alle altre consuete motivazioni (riciclaggio, finanziamento al terrorismo ed evasione fiscale). Venendo all'Italia, il problema è meno sentito: superate le prime preoccupazioni emerse all'inizio della diffusione del COVID-19, oggi l'opinione pubblica si è attestata su una posizione che riflette quanto sostenuto da ESTA: il contante non rappresenta un veicolo di trasmissione del virus maggiore di altri oggetti che si toccano giornalmente quali, ad esempio, maniglie, corrimano, tastiere di POS e di bancomat."

A cura della Redazione - in caso di riproduzione citare la fonte

 

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